Pensare con i materiali: la “materia praeparata” nella teoria e nella scultura della prima età moderna

Baptiste Tochon-Danguy, Ph.D.

Il mio progetto di ricerca mira a sviluppare una nuova storia e un nuovo quadro teorico per lo studio della scultura rinascimentale. Questo progetto sfida lo schema dell'ilomorfismo, incorporando un concetto centrale ma spesso trascurato della filosofia scolastica e rinascimentale: la materia praeparata (materia preparata). Questo concetto era molto diffuso nella filosofia rinascimentale ed è stato citato anche nella teoria rinascimentale dell’arte, da Alberti a Benedetto Varchi. Secondo questa dottrina, un artefatto non può essere realizzato con materiali arbitrari, ma deve essere concepito utilizzando materiali accuratamente selezionati e trattati in anticipo. Questo approccio offre una prospettiva nuova e interdisciplinare sulla teoria dell'arte della prima età moderna e invita a nuove indagini sul processo di scultura, concentrandosi sulla selezione e sulla preparazione dei materiali. Come si evolvono le scelte concettuali dello scultore in risposta alle proprietà di questi materiali? Il primo obiettivo del progetto è quello di condurre una revisione sistematica degli approcci tecnici alla scultura e dei riferimenti all'ilomorfismo nella teoria dell'arte dei Quattrocento e Cinquecento, comprese le opere di Alberti, Francesco Giorgio Martini, Vincenzo Danti, Benvenuto Cellini, Anton Francesco Doni e Sebastiano Serlio. Il secondo obiettivo è quello di produrre studi dettagliati di opere scolpite, esaminando l'interazione tra la riflessione sui materiali utilizzati, la forma e la destinazione dell'opera. Questo implica l'analisi dell'intermedialità (come nei tabernacoli di Donatello o Rossellino), la selezione di specifiche composizioni in bronzo o di particolari tipi di pietra per le sculture, e il diverso significato dei processi tecnici, in particolare la distinzione decisiva tra l'arte del "levare" e l'arte del "porre".

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