Dipartimento Michalsky
Città e Spazio nel Medioevo e nell'Età Moderna
Le attività di ricerca promosse dal Dipartimento Michalsky si rivolgono all'ambito geografico dell'Italia Meridionale, in particolare alla città e al Regno di Napoli, e al bacino mediterraneo. Al centro degli interessi è la comprensione storica dello spazio tra il Medioevo e l'Età Moderna:
- come è stato concepito, costruito e organizzato lo spazio urbano?
- che ruolo svolgevano, in prospettiva diacronica, i rapporti di prossimità tra siti e monumenti?
- in che modo diverse funzioni politiche, religiose e sociali hanno lasciato la loro impronta nello spazio?
- come si fissano le continue trasformazioni dello spazio in immagini, testi o carte?
- e inoltre, spostando l'attenzione sul piano contemporaneo: come vengono costruiti gli spazi sociali nel cinema?
Alcune risposte a queste domande giungono dall'indagine storico-artistica sugli edifici ecclesiastici e civili, sulla loro decorazione e il loro allestimento, considerati all'interno del tessuto urbano. A ciò si aggiunge lo studio della stratificazione dei luoghi simbolici e del modo in cui l'arte ha interpretato la storia. Tra le nuove metodologie di ricerca si segnalano la ricostruzione digitale degli spazi liturgici e l'annotazione critica delle rappresentazioni cartografiche di città e territori.
Progetti di ricerca
Napoli è la più grande metropoli del Sud Italia, in cui l'Antico convive col Medioevo e la Modernità in un palinsesto che elude, più che altrove, le logiche della stratificazione. Allo scopo di esplorarne la complessità e ridiscutere gli standard storiografici, la Bibliotheca Hertziana propone nuove prospettive di ricerca e formati di dialogo scientifico.
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Il progetto è dedicato allo spazio sacro medievale, nelle sue forme, funzioni, articolazioni e decorazioni. Si concentra sui principali edifici ecclesiastici del Medioevo (XI–XIV secc.) nel territorio del Sud Italia, considerato nel più ampio contesto europeo e mediterraneo. La ricerca propone un approccio transdisciplinare e adotta strumenti epistemologici condivisi tra le discipline umanistiche e quelle scientifiche, avvalendosi del supporto delle tecnologie digitali.
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Nell’ambito del progetto Editing Naples, mappe e vedute storiche di Napoli vengono digitalizzate e annotate con le informazioni della rispettiva legenda. Il tutto è organizzato in modo tale che le informazioni topografiche della legenda a stampa possano essere visualizzate direttamente muovendo il cursore al di sopra dell’oggetto.
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Come si può descrivere in poche pagine la storia dell'arte di un'intera città? Pietro Summonte accoglie questa sfida nella sua lettera a Marcantonio Michiel tracciando un quadro stratificato dell'arte e dell'architettura di Napoli – ben 25 anni prima della pubblicazione delle
Vite del Vasari. Finora considerata dagli studi soltanto come fonte, ora la lettera verrà sottoposta ad un close-reading da parte di un gruppo di studiose e studiosi provenienti da diverse discipline.
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Testi e mappe non solo rappresentano lo spazio: sono in grado di costruirlo. Partendo da questo presupposto concettuale e metodologico, il progetto si propone di analizzare come Flavio Biondo ha tradotto lo spazio geografico, grazie a una specifica tessitura sintattica di informazioni storiche e conoscenze topografiche, nella sua descrizione letteraria dell'
Italia illustrata. La ricerca abbina lo studio di materiale cartografico storico all’analisi cognitivo-semantica del testo.
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Conques è un caso unico tra i siti d'interesse culturale, poiché conserva eccezionali testimonianze di cultura visiva, materiale e rituale dal IX al XXI secolo. L'obiettivo di questo progetto interdisciplinare, finanziato dall'Unione Europea con la partecipazione della Bibliotheca Hertziana, è di rendere accessibile questa ricchezza in tutta la sua portata geografica e storica.
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Against the backdrop of global exchanges in so many areas, this project explores external images of Europe – the multifarious images produced outside of Europe that existed in the past and still exist today.
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Complice l’unità primaria della sua grammatica, il film inquadra una porzione di visibile per operare sulla sua spazialità. Come medium in grado di attivare processi trasformativi all’incrocio tra spazialità e visualità, il cinema è intervenuto nell’elaborazione dei concetti di «luogo», «paesaggio» e «ambiente» sviluppando specifiche strategie per rendere visibili i rapporti sociali legati a un territorio, una città o una regione.
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La formazione di residenze signorili durante i secoli centrali del Medioevo rappresenta un ambito poco indagato dalla storiografia, sia nella sua dimensione architettonica che nelle sue implicazioni storico-culturali e geografiche. Per quanto riguarda l’Italia meridionale, studi approfonditi sono a disposizione solo sui complessi palaziali di Palermo e Foggia, rispettivamente di età normanna e sveva.
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