Veduta di Roma in Hartmann Schedel, Liber Chronicarum, Norimberga 1493 (Foto Wikimedia Commons)

Stranieri nei centri urbani italiani della prima età moderna

Persone, oggetti, idee in movimento

All’interno dell’ampio ambito di ricerca promosso dalla Bibliotheca Hertziana, Storia dell'arte moderna in un contesto globale, Susanne Kubersky-Piredda è particolarmente interessata ai contesti sociali in cui l’arte nasce e agisce. Negli ultimi anni ha concentrato le sue ricerche sulle dinamiche di convivenza, interazione e (auto)rappresentazione delle comunità straniere presenti in alcuni centri urbani della prima età moderna. Città italiane come Roma e Napoli furono punti di incontro di persone, oggetti e idee provenienti da tutta Europa attraverso confini territoriali e culturali. Uno degli interrogativi centrali del progetto è il ruolo dell'arte e della cultura materiale come mezzo di espressione degli stranieri e delle loro molteplici identità collettive.

Il team di ricerca, che comprende dottorandi e post-doc affiliati, sta conducendo studi comparativi su alcune aree urbane caratterizzate da una presenza particolarmente forte di stranieri, come le zone intorno a Piazza Navona o Via Giulia a Roma e il quartiere portuale di Napoli.

Città multiculturali come Roma e Napoli si prestano a studi paradigmatici su concetti premoderni di nazione. A partire dal medioevo, gruppi di connazionali vi fondarono ospizi, oratori e chiese, riunendosi in confraternite. Questi sodalizi rispecchiano raggruppamenti di tipo linguistico, etnico o culturale e assumono funzioni rappresentative tali da apparire ‘nazionali’ prima ancora che l’idea stessa di nazione si imponesse su scala continentale. Oltre alla comune terra di origine e alla comune lingua fu la condivisione di memorie, tradizioni, rituali e figure di identificazione a creare un senso di coesione tra i membri di una nazione.

Il ruolo dell'arte nella visualizzazione di questi criteri è uno dei centrali campi d’indagine del progetto. Le indagini comprendono tutta la produzione artistica, oltre alla pittura, scultura e architettura anche la grafica, gli oggetti d'uso e il vasto mondo della produzione effimera per feste e processioni. L'obiettivo è quello di porre in rilievo gli elementi unificanti delle singole comunità, e di evidenziare come questi elementi – lingua, religione, valori, costumi ecc. – trovassero espressione nella cultura visiva, ovvero come potesse sorgere, attraverso l’impiego di ricorrenti formule semantiche, un sentimento d’appartenenza a una determinata identità culturale. Lo studio si propone, infine, di verificare in che misura l’arte commissionata dai forestieri residenti a Roma mirasse a raffigurare il 'proprio' distinto dall''altrui', e il grado di compenetrazione tra fenomeni artistici d'importazione e prassi locali consolidate nell'arco dei secoli.

Dal progetto di ricerca Roma communis patria sono scaturite una collana nonchè diversi articoli con il contributo di borsisti della Bibliotheca Hertziana e di ricercatori affiliati. altro

Argomenti di ricerca

Roma inter-nazionale: Topografia delle identità collettive di via Giulia
Via Giulia, commissionata nel 1508 da Papa Giulio II e progettata da Donato Bramante, era intesa come un'arteria che avrebbe collegato le più importanti istituzioni governative di Roma. Una delle sue molteplici funzioni era quella di condurre e ricevere la fiumana di pellegrini che inondava la città, soprattutto in occasione degli anni santi.  altro
Santa Maria dell’Anima: Pluralità sociale e committenza nell’età della Riforma
Quando Martino Lutero nel 1517 affisse le sue tesi al portale della cattedrale di Wittenberg, a Roma già da alcuni anni erano in corso i lavori per un rinnovo completo della 'chiesa nazionale' tedesca, Santa Maria dell’Anima. La chiesa e il suo adiacente ospizio, sin dal Medioevo gestiti da una confraternita, offrivano accoglienza a tutte le persone provenienti dal Sacro Romano Impero. altro
Idee, reti, identità: Il Collegio di Sant’Isidoro e il suo arredo artistico nel Seicento
Durante il Seicento, il Collegio di Sant’Isidoro di Roma fu un’importante fucina intellettuale e un luogo d’incontro per studiosi di varie discipline in cui si discutevano temi teologici, filosofici e artistici di attualità.  altro
Gregorio XIII e le comunità straniere di Roma
Nessun pontefice si è impegnato in modo così sistematico per gli stranieri stanziati a Roma nella prima età moderna come Gregorio XIII Boncompagni (1572–1585). Essi giocarono un ruolo importante nella realizzazione dell’ambizioso progetto di dare vita a una chiesa universale secondo i dettami del Concilio di Trento. Il papa istituì una serie di nuovi seminari per la formazione di giovani sacerdoti provenienti dai paesi nordeuropei toccati dalla riforma protestante, ma anche per quelli arrivati dal Medio Oriente, terra di confine abitata da cattolici, ortodossi e musulmani. altro
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